17 maggio, giornata contro l’omofobia, numeri e idee

17 maggio, giornata contro l’omofobia, numeri e idee

La prima Giornata internazionale contro l’omofobia

venne festeggiata nel 2004, per ricordare la data in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definitivamente dichiarato l’omosessualità come variante naturalmente del comportamento umano. Tre anni dopo, l’evento venne promosso anche dall’Unione europea.

Di recente la ricorrenza è stata sposata anche dalle Nazioni Unite, e viene festeggiata in 130 paesi nel mondo per sensibilizzare anche sulla bifobia e la transfobia, ovvero l’avversione e il pregiudizio nei confronti delle persone bisessuali e transessuali. 

La situazione Europea

Secondo l’ultimo report ILGA Europe (International Lesbian and and Gay Association) l’Italia ha approvato solo il 22% delle leggi, delle norme e dei regolamenti che sono necessaari per tutelare i diritti umani e civili delle persone LGBTI.

Complessivamente l’Italia scende dal 32 al 34esimo posto su 49 stati del continente, superata perfino da molti paesi dell’est-Europa 

I dati della cronaca in Italia 

Secondo Arcigay, sono 187 i casi di cronaca in cui si registrano episodi di omofobia (violenze e aggressioni verbali) da maggio 2018, 72  in più rispetto al passato, una crescita di segnalazioni che supera il 33 per cento. 

La situazione nel mondo

Come ha dichiarato ILGA world, allo scorso marzo 2019, sono 68 i Paesi in cui i rapporti omosessuali consensuali sono puniti per legge. Numero che, in realtà, va portato a 70 considerando che in Egitto e Iraqsono criminalizzati de facto.

Il matrimonio egualitario è legale in 26 Stati, mentre in altri 27 vige una forma di riconoscimento, comprese le unioni civili, per le coppie dello stesso sesso.

ARCO e i circoli

A fronte di questi dati si inserisce il messaggio che Arco ha voluto diffondere per questa giornata: “L’omofobia è anche ciò che ti impedisce di scoprire te stesso. Combattiamola insieme”. Il pregiudizio omofobico è una delle principali ragioni che impediscono alle persone, tutte, di vivere liberamente il proprio corpo e le proprie relazioni. Luoghi in cui scoprisi e vivere liberamente la propria sessualità come i circoli ARCO, che esistono sin dagli anni 80’, hanno sempre avuto e continueranno ad avere un ruolo fondamentale nella lotta alle discriminazioni.

 

 

 

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