Dalla nazionale italiana all’ambulanza. Inizia così il post su Maxime Mbandà del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, campione della nazionale italiana di rugby che in questi giorni ha scelto di prestare servizio nelle croce gialla per sostenere chi è meno fortunato. Nel post, il ministro fa un chiaro riferimento all’orientamento sessuale tra le caratteristiche fondamentali sulle quali non ci può essere discriminazione.
“Maxime Mbandà è un campione della nazionale italiana di rugby. Quando lo sport si è fermato, lui ha scelto di diventare volontario della Croce Gialla, e ora assiste le persone più deboli della sua comunità, trasportando anche pazienti positivi al Coronavirus in ospedale.Molti atleti hanno dato segni concreti della loro solidarietà. Grazie a tutti voi. Siete esempio vivo della bellezza dei valori dello Sport e della sua espressione più umana. La stessa umanità espressa da Maxime che quattro mesi fa fu vittima di insulti razzisti, e adesso scrive:“La forza e la tenerezza nello stesso momento con le quali una nonnina mi stringeva la mano mi ha fatto riflettere molto. Non siamo più bianchi, neri, gialli, cristiani, musulmani, ortodossi, gay, etero… Siamo tutti esseri umani e l’unica cosa alla quale pensiamo è mettere al riparo noi stessi, i nostri cari ed i nostri simili”.
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